Un evento mai osservato finora. Un imponente uragano spaziale è stato osservato per la prima volta al di sopra del Polo Nord da un gruppo di scienziati dell’Università di Reading e di Shandong. Lo spettacolare evento si è verificato nell’alta atmosfera terrestre e getta nuova luce sul rapporto tra pianeti e spazio.
Fino a pochi giorni fa la sua esistenza non era ancora nota ma esaminando una serie di dati registrati nel 2014, gli scienziati hanno confermato di aver osservato una massa vorticosa di plasma larga 1000 km e in movimento nell’atmosfera superiore della Terra. Ma invece della pioggia “cadevano” elettroni.
Il team internazionale di ricercatori provenienti da Cina, Stati Uniti, Norvegia e Regno Unito ha analizzato le osservazioni fatte da quattro satelliti DMSP (Defense Meteorological Satellite Program) nel 2014. I dati hanno rivelato la presenza di un uragano di lunga durata, simile a quelli che si verificano nella bassa atmosfera, nella ionosfera polare e nella magnetosfera. Il fenomeno era caratterizzato anche da una grande quantità di energia e movimenti vorticosi che ricordavano proprio gli uragani terrestri.
“Fino ad ora, non era certo che esistessero anche uragani di plasma spaziale, quindi è incredibile dimostrarlo con un’osservazione così sorprendente” ha detto il professor Mike Lockwood, scienziato dell’Università di Reading. “Le tempeste tropicali sono associate a enormi quantità di energia e questi uragani spaziali devono essere creati da un trasferimento insolitamente ampio e rapido di energia eolica solare e particelle cariche nell’atmosfera superiore della Terra”.
Gli uragani si verificano nella bassa atmosfera terrestre su specchi d’acqua caldi. Quando l’aria calda e umida sale, crea un’area di bassa pressione vicino alla superficie che risucchia l’aria circostante, provocando venti estremamente forti e creando nuvole che portano anche piogge violente. Anche nel nostro sistema solare sono stati osservati uragani nelle basse atmosfere di Marte, Giove e Saturno, mentre enormi tornado solari sono stati visti nell’atmosfera del Sole. Tuttavia, l’esistenza di uragani spaziali nell’atmosfera superiore dei pianeti non era stata rilevata prima.
L’uragano analizzato dal team nella ionosfera terrestre ruotava in senso antiorario, aveva più bracci a spirale ed è durato quasi 8 ore prima di rompersi gradualmente.
Sconosciuto ma molto comune
Sembra impossibile ma è così. Fino a pochi giorni fa ne ignoravamo l’esistenza ma secondo gli scienziati il fatto che l’uragano si sia verificato durante un periodo di bassa attività geomagnetica suggerisce che tali eventi potrebbero relativamente comuni all’interno del nostro sistema solare e oltre.
“Plasma e campi magnetici nell’atmosfera dei pianeti esistono in tutto l’universo, quindi i risultati suggeriscono che gli uragani spaziali dovrebbero essere un fenomeno diffuso” ha confermato Lockwood.
Secondo il prof. Zhang gli uragani spaziali potrebbro avere effetti sulle comunicazioni radio ad alta frequenza (HF) e potrebbero generare errori nella posizione dei radar, nella navigazione satellitare e nei sistemi di comunicazione.
Un motivo in più per monitorarli.
Fonti di riferimento: Università di Shandong, Università di Reading, Nature
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