José Mourinho esonerato, lo Special One è diventato Normal?

José Mourinho esonerato dal Tottenham. La notizia, inaspettata, ha scosso l'Inghilterra e il calcio europeo, avendo come protagonista uno degli allenatori più controversi e divisivi di sempre.

Mourinho, reduce nell'ultima gara di campionato da un pareggio per 2-2 contro l'Everton di Ancelotti, ha pagato cara la deludente posizione in classifica del Tottenham (gli Spurs sono settimi con 50 punti, a -5 dalla quarta e ultima posizione valida per la qualificazione in Champions), ma anche la recente eliminazione dall'Europa League per mano della Dinamo Zagabria, capace di ribaltare lo 0-2 di Londra con un clamoroso 3-0 nella gara di ritorno (quella che in Inghilterra hanno ribattezzato «la notte della miseria»). Unica soddisfazione, l'aver raggiunto la finale di Coppa di Lega in programma domenica prossima, una gara che però lui non vedrà dalla panchina.

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Tra vittorie e delusioni

Dopo il terzo esonero consecutivo, la domanda è d'obbligo: lo Special One ha perso il tocco magico? I fatti direbbero di sì, soprattutto per il modo in cui ha gestito e vissuto le sue ultime esperienze in panchina.

Per la memoria, soprattutto per quella italiana, resterà l'Uomo del Triplete, quello capace di entrare per sempre nella storia dell'Inter scrivendo una pagina memorabile. Da lì in avanti, però, per uno che si chiama José Mourinho, non sono arrivate le soddisfazioni che sarebbe stato lecito aspettarsi.

Per prima cosa la Champions League non l'ha più vinta (lui che prima dell'Inter aveva portato il Porto sul tetto d'Europa), inanellando quattro eliminazioni consecutive in semifinale tra Real Madrid e Chelsea e tre agli ottavi (con Chelsea, Manchester United e Tottenham).

Certo, ha anche vinto, e le vittorie non sono mai banali. Ha impreziosito il suo palmarès, tra le altre cose, con una Liga spagnola conquistata con il Real Madrid dei 100 punti nel 2012, diventando uno dei pochissimi allenatori ad aver vinto il campionato nazionale in quattro paesi diversi (Portogallo, Inghilterra, Italia e Spagna), ha riportato il titolo a Stamford Bridge vincendo per la terza volta la Premier League con il Chelsea nel 2015, ha alzato l'Europa League con il Manchester United nel 2017 (il suo 17° trofeo su 25 finali disputate). Con il Real ha vinto Coppa del Re e Supercoppa spagnola, con Chelsea e United la Coppa di Lega. Nulla di scontato, ma a fare rumore è stata soprattutto l'altra faccia della medaglia.

José Mourinho era allenatore del Tottenham dal 20 novembre 2019
Inghilterra, Premier League: Everton-Tottenham, José MourinhoJosé Mourinho era allenatore del Tottenham dal 20 novembre 2019Peter Powell / IPA

Rapporti difficili

Se negli ultimi anni ha comunque vinto, a fare notizia sono state le sconfitte, talune clamorose. Perché negli anni del Real Madrid ha combattuto e quasi sempre perso la battaglia con il nemico Guardiola, simbolo degli storici rivali del Barcellona. Quanto di peggio possa capitare al Real. Sconfitte sul campo e nella filosofia di gioco: Guardiola e il suo ipnotico e iper-tecnico tiki-taka contro Mourinho e la battaglia a ogni costo. Da Madrid se ne è andato per esasperazione reciproca, da Chelsea, Manchester United e Tottenham per mancanza di risultati.

Un epilogo arrivato dopo aver iniziato bene e vinto (il campionato con i Blues e l'Europa League con i Red Devils), o quanto meno dopo aver rimesso insieme i cocci della gestione precedente (al Tottenham nel dopo Pochettino).

Il litigio con Arsene Wenger quando Mourinho era sulla panchina del Chelsea
Premier League: Chelsea-Arsenal, Mourinho e WengerIl litigio con Arsene Wenger quando Mourinho era sulla panchina del ChelseaShaun Botterill

La difficoltà nei rapporti personali con lo spogliatoio (allo United arrivò ai ferri corti con Pogba e buona parte della squadra) e con i media, unita alla mancanza di risultati sul campo hanno fatto sì che la magia svanisse presto, trascinandolo in una spirale di malumori e incomprensioni fino all'esonero.

Amato al primo impatto dai giocatori e dall'ambiente che lo accoglie come la soluzione certa ai problemi, Mourinho vive una parabola a tempo determinato, in cui all'impennata iniziale fa sempre seguito un declino troppo veloce. I giocatori del Tottenham hanno ammesso che alcuni di loro non lo seguivano più e che i suoi metodi di allenamento erano superati. Proprio lui che sul legame con i giocatori ha costruito i suoi trionfi, unico nel farli sentire i migliori, difendendoli da ogni accusa e ricevendone in cambio fedeltà totale.

Limiti e virtù di un personaggio unico e controverso, capace di trovate geniali (dal «rumore dei nemici» agli «zeru tituli» fino al gesto delle manette all'Inter, per arrivare alla corsa per recuperare Eric Dier scappato in bagno al Tottenham), ma anche l'arroganza che lo ha portato a litigare con colleghi e avversari, a farsi terra bruciata attorno. Al Tottenham non è mai scoccata la scintilla, mai un acuto che portasse la sua firma.

Il famoso gesto delle manette durante Inter-Sampdoria della stagione 2009-10
Serie A, Inter-Sampdoria: José MourinhoIl famoso gesto delle manette durante Inter-Sampdoria della stagione 2009-10Valerio Pennicino

Per diventare Special One ci vuole tanto, tornare Normal One è un attimo.

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