Fondazione Dignitas Curae Ets, un manifesto per la sanità del futuro

ROMA (ITALPRESS) – E’ il primo passo per lavorare concretamente al rilancio della sanità dell’immediato futuro: il 25 gennaio, presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati, la Fondazione Dignitas Curae ETS, presieduta dal professor Massimo Massetti, responsabile dell’Area cardiovascolare e cardiochirurgica del Policlinico universitario “Agostino Gemelli”, presenta il proprio progetto con l’intervento del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, e le conclusioni del Segretario di Stato del Vaticano, Cardinale Pietro Parolin.
L’evento, moderato da Bruno Vespa, e aperto dai saluti istituzionali del presidente della Camera, Lorenzo Fontana, vuole presentare il manifesto della Fondazione che mette al centro della cura il malato e non la malattia, quale cambio di paradigma per contribuire a ridurre la frammentazione della cura, e di conseguenza ritardi e disservizi negli ospedali e nell’assistenza domiciliare. Il progetto, spiegato nella sostanza dal professor Massetti, si declina nel corso dell’anno, innanzitutto nel coinvolgimento diretto degli operatori sanitari, a cominciare da medici e infermieri. I giuristi Natalino Irti e Teresa Pasquino si occupano dell’inserimento della proposta nell’attuale ordinamento giuridico del Servizio sanitario.
Il manifesto della Fondazione Dignitas Curae ETS vede il sostegno di Papa Francesco (primo firmatario), del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del Ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Ecco come il professor Massetti riassume sostanza e finalità del progetto della Fondazione Dignitas curae: “Partiamo da una constatazione fattuale incontestabile e per molti versi amara. Il sistema sanitario versa in una condizione di crisi progressiva, a prima vista irreversibile, di sostenibilità e anche, purtroppo, di qualità percepita dal paziente. Il quadro d’insieme, quotidianamente descritto dai media, è in genere basato su interminabili liste d’attesa, sulla congestione dei reparti di pronto soccorso, sulla carenza endemica dei medici e degli infermieri e, a monte di tutto, sull’insufficiente allocazione delle risorse finanziarie”. “E’ una crisi – aggiunge – che abbraccia diversi profili, che si è aggravata nel corso degli anni, tanto da configurare, a giudizio di molti, il fallimento del sistema sanitario nazionale, ovvero di quel meraviglioso strumento, creato nel 1978, che ha garantito per tanti anni cure universali e gratuite a tutti i cittadini, compresi quelli non residenti ma presenti in Italia. Insieme alla stragrande maggioranza dei colleghi, che operano quotidianamente negli ospedali, siamo concordi nel ritenere che l’organizzazione della tutela della salute sia entrata in un circolo vizioso, e quasi cieco, allo stato delle cose difficilmente reversibile poichè si è rotto il rapporto di fiducia tra cittadino e sanità. Da tempo si sono succeduti numerosi tentativi di soluzione contraddistinti da un denominatore comune: quello, cioè, di essere orientati alla revisione di un modello di cura ormai superato in quanto il sistema continua a curare la malattia, anzichè il malato”. “La cura – conclude – è dunque una sola: ridare al paziente un percorso unitario di cura, evitando in questo modo ritardi e disservizi. Siamo fiduciosi che con l’apporto convinto dei colleghi operatori sanitari e il sostegno delle istituzioni riusciremo a cambiare paradigma”.

– foto tratta da homepage sito fondazionedignitascurae.org –
(ITALPRESS).

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